Cosa cambierà con Trump presidente?
Niente. Lo so, la maggior parte di chi legge resterà sconcertata, ma io non devo solleticare il consenso: sono uno storico, non un politico e neppure un venditore di idee preconfezionate. Per cui ripeto e sottolineo, il cambio di amministrazione negli Stati Uniti non comporterà proprio nessun cambiamento negli indirizzi di fondo della strategia americana nel Mondo. E questo per un motivo banale e allo stesso tempo complesso. Anche negli USA, a governare davvero non sono i presidenti, che si succedono ogni quattro anni con sempre più roboanti promesse, bensì gli interessi reali, i quali sì sono permanenti e ben delineati. Gli storici e gli analisti geopolitici, sette che si …Leggi tutto
La Grande Offensiva
« (…) io non biasimo chi vuole conquistare un impero, ma chi è troppo disposto a sottomettersi, perché gli uomini sempre per natura comandano su chi cede, si difendono da chi li attacca.»
Tucidide, 4. 61,5
Parole che lo storico ateniese mette in bocca al siracusano Ermocrate, il quale cerca così di stimolare i suoi concittadini alla resistenza contro gli invasori: i quali sono altri greci. Vale a dire la grande spedizione ateniese salpata per chiudere, in Attica sperano vittoriosamente, la lunga guerra contro Sparta e i suoi alleati. Passerà alla storia come quella del Peloponneso.
Qui non interessa cosa sia successo in seguito, ma l’attualità del concetto. Perché è senz’altro valido anche …Leggi tutto
Eurasia: le ragioni del conflitto
«Riprendiamo il concetto (di guerra, Ndr) come continuazione della politica con altri mezzi e integriamolo con il suo corollario, la guerra non è semplicemente un atto politico, ma un vero strumento politico.»[1]
La Guerra d’Ucraina ha bruscamente risvegliato l’Occidente dal lungo sonno chiamato Globalizzazione, vale a dire dall’illusione che con la caduta del Muro di Berlino, novembre 1989, e la dissoluzione dell’Urss, due anni dopo, in qualche modo la Storia fosse finita e il Pianeta avviato serenamente verso la pacifica convivenza all’insegna del Pensiero unico liberal-democratico Una lettura, per altro, da tempo in crisi. I numeri, del resto, hanno o dovrebbero avere un intrinseco significato: basterebbe contare quanti conflitti armati ci …Leggi tutto
Una strategia per l’Italia
Diciamo la verità, il triennio 2019-2022 sarà probabilmente ricordato come un periodo davvero complicato: fenomeni metereologici estremi, pandemia, recessione globale, infine guerra mondiale. La Quarta secondo il mio personale computo, che assegna la terza posizione a quella chiamata Fredda, conclusasi nel 1991 con la sconfitta e dissoluzione dell’Unione Sovietica e del suo progetto politico. Forse adesso avremo pure una carestia generale, innescata dalle distruzioni fisiche e finanziarie provocate dal conflitto in Ucraina e Russia. Si verificasse, verrebbe a farci visita anche l’ultimo dei Cavalieri dell’Apocalisse e a quel punto potremmo aspettarci la venuta dell’Anticristo per chiudere il cerchio. Catastrofico? Forse. Realista? Senz’altro. È bene qualcuno lo sia dalle nostre parti, …Leggi tutto
Ucraina, il destino del Mondo
Oggi, 2 aprile 2022, vediamo ancora scorrere sui nostri schermi domestici le immagini della guerra in Ucraina. Sono passate più di cinque settimane da quando, il 24 febbraio scorso, il presidente russo Putin ha lanciato l’«operazione militare speciale» finalizzata a «denazificare» Kiev. Tradotto: a sostituirne il troppo indipendente e filo-occidentale governo, che vede al vertice dello stato l’ex-comico Volodymyr Zelen’skj, con un altro, dichiaratamente filo-russo, probabilmente con presidente l’affidabile, per Mosca s’intende, Viktor Yanukovich, già presidente eletto dell’Ucraina tra il 2010 e il 2014 quando l’ormai celebre rivolta popolare nota come Jevromajdan lo costrinse a lasciare l’incarico. Cinque settimane e non cinque giorni, limite che la maggioranza degli osservatori attribuiva …Leggi tutto
E adesso?
Il referendum sulla separazione del Comune di Venezia in due realtà distinte, Acqua e Terra, è alle spalle. L’esito, imprevisto nelle proporzioni, dovrebbe porre fine per un po’ a un dibattito che si trascina, sempre più stancamente, da quarant’anni. Già, perché tra la prima e l’ultima delle cinque consultazioni in materia, 1979 e 2019, sono intercorsi esattamente quattro decenni. Anche per le nostre abitudini, un arco di tempo adeguato a pronunciare l’unica parola sensata: basta.
Archiviate le opposte polemiche, vediamo di tornare ai problemi veri. Perché, questi sono tutti sul tappeto e nessuna alchimia di natura amministrativa li può risolvere con un colpo di bacchetta magica. Opportunità negata anche alle elezioni …Leggi tutto
Il liberalismo è morto, viva il populismo nazionale!
Lo ha detto lo Zar di tutte le Russie del Terzo Millennio, Vladimir Vladimirovič Putin, cioè l’ex-funzionario del KGB sovietico che ha sfruttato con infinita abilità quanto appreso alla Lubjanka e dintorni prima per conquistare il potere e poi per mantenerlo. Con ogni mezzo. A partire dall’eliminazione degli avversari. Delle libere elezioni. Di ogni maledetto feticcio democratico così inadatto alle abissali profondità dell’autentica anima russa: vogliamo non credergli?
Con la franchezza di chi è abituato a non pagare mai dazio per quel che dice e, peggio, che fa, Putin ha dato fiato a una corrente di pensiero oggi in grande spolvero in tutto il mondo. Dalla Polonia all’Ungheria, dalla Cina al …Leggi tutto
Europa, Europa, Viaggio di un’idea
Si parla molto di Europa, quindi può risultare utile un piccolo viaggio alla ricerca delle origini di questa singolare “idea”: perché l’Europa non è stata l’invenzione estemporanea di alcuni sognatori del Vecchio Continente uscito distrutto dalla Seconda Guerra Mondiale, ma ha radici profonde nel tempo.
Al pari di buona parte del bagaglio culturale, per l’appunto, “europeo” anche qui dobbiamo scomodare gli Antichi Greci. È il poeta Esiodo nel VII sec. a. C., o prima dell’Era Comune come si preferisce oggi, nella Teogonia a dare il via all’uso dei due nomi, Europa e Asia: siamo nel campo del Mito, però, e non hanno ancora alcun riferimento geografico. In questo senso, invece, pare …Leggi tutto
Nordest il sorpasso
Lo so, quando gli storici parlano di geopolitica in tanti storcono la bocca: che vorranno mai questi strani amanti di formule astruse? In realtà, cercano solo di condensare in una parola un concetto assai semplice e sotto molto versi banale. L’importanza decisiva della geografica nell’orientare le scelte politiche. Vale pure per quelle economiche.
Vediamolo nel concreto. Corriere della Sera di lunedì 14 maggio 2018: «La corsia di sorpasso, il motore del paese si è spostato verso Nordest. Porti e autostrade registrano passaggi record di merci e automezzi, il Pil cresce in misura più marcata, anche i “vecchi” distretti brillano: benvenuti nel nuovo triangolo industriale.»
Le cifre parlano da sole e sono eloquenti. …Leggi tutto
Anniversari
La Storia, lo ripeto spesso, sa essere piena d’ironia. Così in questi giorni ci troviamo di fronte a due anniversari per eventi accaduti, però, un secolo fa: Caporetto e Rivoluzione d’Ottobre.
L’anno, quindi, è il fatale sotto molti aspetti 1917, i giorni rispettivamente il 24 e la notte tra il 25 e il 26. Il contesto, sempre la Grande Guerra.
Caporetto è diventato sinonimo di disfatta catastrofica. È ormai da tempo nel linguaggio comune dire una Caporetto per significare un evento dallo svolgimento tragico e dagli esiti devastanti. In questo senso, la percezione collettiva ha finito per alterare in modo irrimediabile la realtà. Caporetto ha rappresentato di sicuro una dura sconfitta per …Leggi tutto