Identità veneta, identità plurale
La questione dell’identità veneta è da anni al centro di molti dibattiti a più voci. Troviamo tanto chi ne sia sostenitore convinto, quanto chi giunga a negarla del tutto. Nel mezzo, un’infinità di sfumature. Personalmente, indago l’argomento sin dai miei primi libri pubblicati, parlo dei romanzi Donne all’asta e La voce della Dea, quindi partecipo alla discussione in forma scritta da allora: anni 2002 e 2003.
Di recente, il 16 novembre per l’esattezza, la giornalista della Rai Maura Bertazzon è tornata a interrogarmi sull’argomento a margine di un’intervista che riguardava Veneti per sempre – le storie e l’identità di un Continente, il mio ultimo volume pubblicato. In tempi di referendum per …Leggi tutto
Anniversari
La Storia, lo ripeto spesso, sa essere piena d’ironia. Così in questi giorni ci troviamo di fronte a due anniversari per eventi accaduti, però, un secolo fa: Caporetto e Rivoluzione d’Ottobre.
L’anno, quindi, è il fatale sotto molti aspetti 1917, i giorni rispettivamente il 24 e la notte tra il 25 e il 26. Il contesto, sempre la Grande Guerra.
Caporetto è diventato sinonimo di disfatta catastrofica. È ormai da tempo nel linguaggio comune dire una Caporetto per significare un evento dallo svolgimento tragico e dagli esiti devastanti. In questo senso, la percezione collettiva ha finito per alterare in modo irrimediabile la realtà. Caporetto ha rappresentato di sicuro una dura sconfitta per …Leggi tutto
Ballare sul Titanic, la prossima guerra: Corea.
Siamo sempre sul Titanic. Ci preoccupiamo se la Nazionale di calcio andrà ai prossimi campionati del Mondo oppure se l’acquisizione pubblica di Cinecittà riuscirà a rilanciare il cinema italiano, intanto il Mondo brucia.
L’incendio della guerra si espande, infatti, e non sto affatto parlando dell’ormai annosa jihad che ha messo a ferro e fuoco mezzo Pianeta bensì di quanto accade nella fascia asiatica del Rimland e in particolare nella penisola coreana. Perché?
Unificare la penisola utilizzando l’arma nucleare come mezzo di pressione decisivo: sarebbe disposta Washington a rischiare l’attacco missilistico con testate all’idrogeno su Los Angeles per difendere Seul?
Puntare a una Grande Corea, ricca grazie al potenziale industriale e finanziario del Sud …Leggi tutto
Barcellona&Libia, oggi L’Italia balla sul Rimland
… quando dico oggi intendo lunedì 21 agosto 2017. Bisogna precisarlo, perché il Mondo Globale consuma gli eventi a una velocità incontrollata. Tutto cambia, di continuo, rendendo vano a quel che sembra qualunque tentativo di capire. Oppure no?
Già, forse vale come sempre l’assunto per cui la risposta dipende dalla domanda. Se questa è formulata bene, centrando il cuore del problema, può darsi che riusciamo a trovare una risposta soddisfacente. Torniamo al titolo, allora: cosa c’entra il recente attentato islamista di Barcellona con la questione libica? Niente, mi sento già rispondere. Io, invece sto per dirvi “tutto”. Vediamo perché.
In un precedente articolo ho scomodato l’intuizione di due pensatori geostrategici, l’inglese Halford …Leggi tutto
Democrazia o Dispotismo illuminato
Concludendo il suo ultimo editoriale Carlo Rubini, direttore della rivista online Luminosi Giorni, ha posto un dubbio assai politically incorrect: di fronte alla incapacità della democrazia di coagulare, in termini di quantità e di durata, il consenso necessario a interventi sociali incisivi, non si deve concludere che sarebbe meglio, alla fine, orientarsi verso una qualche forma di dispotismo illuminato?
Giusto per non creare equivoci, dopo aver esaminato la faccenda sul piano teorico, Carlo cita un esempio assai lontano da noi per distanza, cultura e momento storico: l’imperatore giapponese Mutsuhito, colui che diede avvio alla cosiddetta era Meiji ovvero al periodo della radicale trasformazione del Sol Levante da arretrata realtà feudale a …Leggi tutto
L’Italia del Rimland e la sfida della Nuova Via della Seta
È notizia recente: il presidente della repubblica e segretario generale del partito comunista cinese, il “quasi” onnipotente Xi Jinping, ha lanciato in pompa magna il progetto “Nuova Via della Seta.” Vale a dire, un complesso di iniziative in vari campi e ambiti volte a migliorare collegamenti e cooperazione tra i paesi appartenenti alla comune sfera euroasiatica. Come dire, una rivoluzione per l’intero spettro dei rapporti geostrategici su scala mondiale.
Tutto ciò riguarda direttamente l’Italia, uno dei terminali tradizionali delle antiche “vie della seta” ovvero del reticolo di rotte terresti e marittime che sin dall’Antichità ha unito Occidente e Oriente dell’Eurasia. La quale Eurasia, dovrebbe essere ovvio, è divisa artificialmente da ragioni …Leggi tutto
Migranti
Inutile negarlo, in tutta Europa la questione è “bollente”: il Vecchio Continente è forse vittima di un’invasione? Dopo anni di crisi economica e di esponenziale crescita delle nostre paure in materia di qualità della vita, presente e futura, ci troviamo a fronteggiare una svolta epocale dall’esito quanto mai incerto? Scompariremo come civiltà, forse…
I paragoni scomodati negli ultimi tempi sono così numerosi da non avere alcun bisogno di essere ricordati, nemmeno di sfuggita. La polemica è battente, quotidiana, nutrita senza requie dagli interessi politici di alcune parti politiche. Inutile riportare quali, anche qui. Cosa resta da fare allo storico attento alle convulsioni del tempo attuale? Magari provare a riportare la discussione …Leggi tutto