Imprenditore Vs. Politico, Il grande equivoco
Nel paese dei Guelfi e dei Ghibellini, dei Bianchi e dei Neri, in cui la norma è schierarsi senza sfumature o pro o contro, una disputa di lunga durata contrappone sostenitori e detrattori dell’impresa privata. La quale dai primi viene vista come motore di base dell’economia e, di conseguenza, quale unica creatrice e distributrice di ricchezza, fattore chiave di ogni progresso sociale. Secondo tale approccio, l’imprenditore è il vero protagonista delle trasformazioni e il politico deve limitarsi a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il dispiegarsi dell’energia produttiva. I celeberrimi «lacci&lacciuoli». Dall’altra parte, i detrattori ricordano che la generazione di ricchezza avviene inseguendo l’interesse privato dell’imprenditore, maggiore beneficiario della sua …Leggi tutto
Venezia Futura, Ipotesi per un progetto di città
Premessa necessaria, anche se forse inutile per quanti mi seguono: per me Venezia è già Futuro, perché per storia, civiltà, potenzialità rappresenta il miglior laboratorio presente di quanto sarà domani. Infatti è bella, sostenibile, inclusiva, Porta sul Mondo e Ponte tra Mondi. Ha quindi tutte le caratteristiche necessarie a incarnare il modello di spazio sociale ideale. Se questo oggi non accade è perché potenzialità ed energie sono imprigionate. La Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, però, rappresenta l’occasione irrinunciabile per liberarle.
Chiarisco ancora una volta che per Venezia intendo come minimo l’intera dimensione dell’attuale Città Metropolitana, ma tendenzialmente quello che secondo una certa interpretazione viene indicato quale “bacino scolante”: in Laguna, ovviamente. Ciò significa …Leggi tutto
IL SOGNO EVAPORATO: LA SCONFITTA DEI «MIGLIORI»
E così non ce l’hanno fatta: sia Stati Uniti d’Europa che Azione sono rimasti al di sotto della soglia del 4%, quindi non hanno eletto nessuno al Parlamento di Strasburgo. Sconfitta? Direi disfatta. Perché si chiamano così i cattivi risultati quando sono catastrofici e figli dei propri errori: non rappresentano soltanto delle «lezioni di vita», come preteso da qualcuno, ma la fine di un percorso. Chi ha guidato le due liste alla batosta, in base ai punti fermi del pensiero riformista, dovrebbe trarne le conclusioni e andare a casa. Ovviamente non accadrà, perché in questo paese i politici che lasciano per sconfitta alle urne si contano sulle dita di una …Leggi tutto
Geopolitica Vs. Economia
Ammettiamolo, in fondo al nostro cervello siamo tutti un po’ marxisti. Ogni volta che succede qualcosa in giro per il Mondo pensiamo che a tirare le fila siano grandi e oscuri interessi economico/finanziari. Quindi, per risolvere eventuali crisi, niente di meglio e comunque più efficace che colpirli. La Russia invade l’Ucraina? La ragione sono le Terre Rare del Donbass, il grano delle Pianure e via dicendo. Noi smettiamo di comprare gas, petrolio e qualsiasi altra cosa da Putin, in più gli blocchiamo il sistema internazionale di pagamenti Swift, a stretto controllo americano, e lo mettiamo in ginocchio. Così sarà costretto a tornare indietro. O a trattare. Facile. In fondo, basta …Leggi tutto
L’irrilevanza del Capo
Cronache internazionali e dibattito politico interno si concentrano in maniera uniforme su azioni e parole di singoli elevati a indiscussi protagonisti: sembra che nel Mondo nulla avvenga o si possa muovere se non ci sia all’origine la scelta di qualcuno. Una prospettiva che è facile far risalire alla matrice culturale greco-romana, comune all’intero Occidente, con il suo culto dell’Eroe. I cui prototipi sono Eracle/Ercole, i grandi personaggi dell’epica omerica e virgiliana, infine Alessandro Magno e Giulio Cesare. Modelli indiscutibili, del resto, anche se i primi si pongono sul piano del Mito; il Macedone è a cavallo tra questo e la realtà; solo Cesare, a ben vedere, è rimasto ancorato soltanto …Leggi tutto
L’irrilevanza del capo
Cronache internazionali e dibattito politico interno si concentrano in maniera uniforme su azioni e parole di singoli elevati a indiscussi protagonisti: sembra che nel Mondo nulla avvenga o si possa muovere se non ci sia all’origine la scelta di qualcuno. Una prospettiva che è facile far risalire alla matrice culturale greco-romana, comune all’intero Occidente, con il suo culto dell’Eroe. I cui prototipi sono Eracle/Ercole, i grandi personaggi dell’epica omerica e virgiliana, infine Alessandro Magno e Giulio Cesare. Modelli indiscutibili, del resto, anche se i primi si pongono sul piano del Mito; il Macedone è a cavallo tra questo e la realtà; solo Cesare, a ben vedere, è rimasto ancorato soltanto …Leggi tutto
Modernità
Nell’uso odierno, è termine di metà Ottocento, coniato dal saggista, critico d’arte e poeta decadente francese Charles Baudelaire. Il quale intendeva sottolineare il rapporto liquido del singolo con la dimensione della metropoli: uno spazio fisico creato dagli sviluppi della Prima Rivoluzione Industriale. Baudelaire lo utilizza per assegnare un nuovo compito all’artista, il quale deve ora indagare e interpretare i mille rivoli dell’esperienza umana nella nuova dimensione. Fisica, intellettuale e morale. Per riuscirci deve liberarsi da ogni preconcetto formale e cercare, invece, di percorrere strade inusuali: le sole capaci di rispondere alle domande poste dal mutamento della realtà.
Le Scienze Sociali si appropriarono presto di termine e concetto. In particolare, ponendo l’accento …Leggi tutto
L’ombra lunga del fascismo
La lettura dell’ultimo lavoro di Alessandro Campi e Sergio Rizzo mi ha sollevato alcune perplessità. Innanzitutto, per il merito che i due autori si attribuiscono e cioè quello di aver svolto, per primi, una puntuale ricognizione attraverso la Penisola ma deviando anche in Africa, delle tracce monumentali ed epigrafiche ancora presenti del regime fascista. È un peccato non abbiano voluto ricordare neppure uno dei tanti lavori in materia che, nel corso dei settantasette anni trascorsi dalla morte di Mussolini, si sono occupati dell’argomento. «Perché nessuno ha mai fatto il nostro lavoro, andando a vedere cosa è rimasto?» Si è chiesto Rizzo durante la presentazione del volume, martedì 22 novembre all’Ateneo …Leggi tutto
Divisi: la fortuna della Donna Dominante
Faccio una breve premessa di carattere personale, per chi non mi conosca affatto o solo superficialmente. Io sono un anarchico. Non in senso sociologico, ma ideologico. Per la precisione un anarchico individualista. Lo so, ancora in tempi recenti mi sono lasciato invischiare in qualche avventura politica: perché resto un inguaribile ottimista, atteggiamento profondamente anarchico del resto, e tendo a dare fiducia alle singole persone nello sforzo di rendermi in qualche modo utile. Anche venendo a patti con le mie convinzioni e senza alcuna paura di sporcarmi le mani. Preferisco chi almeno provi ad agire, anche se in modo imperfetto, a quanti se ne restino immacolati nella torre d’avorio della loro …Leggi tutto
Venezia 2025 idee per un programma 1
Sono ottimista, di natura e per convinzione, quindi portato sempre ad affrontare in termini positivi le difficoltà e a cercare di progettare il domani. Questo nella persuasione che sarà migliore del presente. Così, anche se siamo in piena Pandemia e passeggiare in una Piazza San Marco vuota mi provoca brutte sensazioni, d’istinto reagisco e comincio a pensare alle future elezioni amministrative. Quando, cioè, gli attuali presidente della Regione, Luca Zaia, e sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, non potranno a norma di legge riproporre la propria candidatura. Una doppia assenza che apre stimolanti prospettive per chi pensi che entrambe, Regione e Città, avrebbero un vantaggio a imboccare strade nuove. Inizio, quindi, …Leggi tutto