romanzo, Edizioni Helvetia (ISBN 88-88075-43-7)

Un giorno come un altro a Lagole, cittadina veneta nell’alta valle del fiume Plavis (Piave). O dovrebbe esserlo… perché sulla strada che conduce ai passi alpini viene compiuta una strage. Ventidue uomini sono uccisi per rubare un carro di merci dirette al porto adriatico di Altinum (Altino).

Cosa trasporta il carro? Per quale motivo il capo religioso e politico di Lagole, il Gran Sacerdote Pedeo, invoca subito provvedimenti straordinari? Quali sono i segreti degli antichi Veneti?

Toccherà a un giovane romano, Lucio Decio Mure figlio del console Publio, appena giunto a Lagole, svelare i retroscena di una catena di delitti provocati dalla lotta per la supremazia in Italia tra Etruschi, Sanniti, Celti e Umbri da un lato, Romani e Veneti dall’altra.

Ma non è più tempo di schermaglie diplomatiche, lo scontro è ormai sul terreno militare e pur di ottenere la vittoria si ricorre a qualunque mezzo. E il tradimento fa parte di questa che è ormai guerra senza limiti.

Un giallo a sfondo politico ambientato sul finire del Terzo Secolo a.C. dove l’invenzione narrativa si sposa a una rigorosa base storica… anche nelle parti, come la ricostruzione della città-arcipelago di Altinum, la progenitrice di Venezia, dove la fantasia dell’autore cerca di integrare il dato archeologico disponibile. Ma anche e soprattutto un romanzo di valori etici in cui la ricerca di libertà e giustizia si mescola in modo inestricabile a coraggio, viltà, amore e amicizia nel contesto dell’agire dell’uomo. Sempre necessario, inevitabilmente ambiguo, perché soggetto a compromessi.

La custode dei segreti, infine, rappresenta l’ideale continuazione del primo romanzo ambientato dall’autore nello stesso periodo tra gli antichi Veneti, vale a dire La voce della Dea di cui il lettore ritroverà molti dei protagonisti.

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