Il Vero e il Falso nell’Era 4.0

«Non mi sono mai spaventato di ricercare il perché del perché; a me infatti non interessa scrivere qualcosa che si presenti bene. Cerco per me e per gli altri verità certe e lezioni utili. Questo mi porta dentro a un complesso di analisi e di verifiche che interessano soltanto se si cerca lo sviluppo della verità interna e non l’impressione generale esterna del fenomeno.»[1]

 

Che dire, c’è da restare stupiti di fronte all’attualità dell’osservazione. Il nostro autore la scrive nel 1829 in una lettera a un amico. È il suo autentico modo d’essere. Infatti, assorbito da una minuziosa opera di ricerca, finirà per non pubblicare quasi nulla in vita: sarà la …Leggi tutto

La madre di tutte le bufale

Visto l’inarrestabile dilagare dell’infatuazione digitale, nel nostro paese e nel Mondo intero, spenderò qualche parola sulla biggest fake-news cioè la presunta “neutralità della Rete”. Non è argomento da poco, perché l’intera costruzione della smart society, dalle autostrade in fibra ottica, all’interconnessione universale, alle blockchains, all’internet delle cose, alla guida autonoma dei veicoli per arrivare alle mitizzate piattaforme Rosseau della democrazia diretta e all’intelligenza artificiale partono dal presupposto che la Rete sia un ambiente neutrale da utilizzare per le sue formidabili potenzialità, riempiendola di opportune applicazioni e contenuti.

Bufala colossale. Bufala pericolosissima. La Rete non è neutrale, non lo è mai stata e oggi lo è meno che mai. Muoviamo due passi …Leggi tutto

Politica estera?

 

Parlare della politica estera italiana significa confrontarsi con una sgradevole sensazione di vuoto. Si tratta di una sorta di “costante geopolitica di lungo periodo”, per così dire: semplicemente l’argomento sembra non interessare. A nessuno nel Bel Paese. Sia politico di professione, governi o si trovi all’opposizione, oppure ricopra importanti incarichi istituzionali. Men che meno al cittadino comune. In questo essere ancella mal sopportata ha come inevitabile compagna la politica della sicurezza. Quando mai almeno se ne parla? Basta ricordare la folle querelle sui famosi/famigerati F-35 e la domanda ripetuta come un mantra: a cosa servono? L’Italia forse non ripudia la guerra? E questo è tutto.

Proprio perché “non interessa” ho voluto …Leggi tutto

Dallo smarrimento al futuro possibile

 

Mala tempora currunt! Verrebbe da dire. A volte non ci si vorrebbe neppure alzare dal letto. Perché farlo, d’altronde? Cosa ci aspetta lì fuori, nel mondo che ci attende al varco con le sue mille insidie? Oltretutto, siamo praticamente certi di non avere risposte nel nostro bagaglio. Nessuna praticabile sul serio, per lo meno.

Vale per i singoli. Da un pezzo prevale l’idea che faber est suae quisque fortunae sia solo una sorta di preghiera scritta nell’acqua: chi può dire di considerarsi “artefice” del proprio destino? Direi che la maggioranza, forse la totalità, delle persone si considera piuttosto “vittima” di forze misteriose.

Vale per le comunità. Non c’è speranza nell’avvenire, forse semplicemente …Leggi tutto

Quando c’era Lui!

La prendo un po’ alla larga. Stig Dagerman (1923-54) è stato un giornalista e scrittore anarchico, redattore della rivista “Arbetaren”, periodico del SAC, vale a dire il sindacato libertario svedese più o meno equivalente dell’USI, l’Unione Sindacale Italiana. Nel 1946, Dagerman si reca in Germania dove realizza una serie di interviste e articoli, poi raccolti in un volume oggi tradotto e pubblicato in Italia da Iperborea con il titolo Autunno tedesco. Ne consiglio senz’altro la lettura. A tutti, indistintamente.

Si tratta di un resoconto delle condizioni di vita e dei sentimenti dei tedeschi durante il primo anno dalla fine della guerra. Dagerman è osservatore acuto e soprattutto privo di pregiudizi: volendo …Leggi tutto

Venezia è… SoleDem

1-Venezia è il Futuro sostenibile per persone e ambiente, dinamica e nutrita da radici antiche e nuove speranze per progettare e costruirsi. Una realtà che rinasce di continuo perché sa in quale direzione andare.

 

2-Venezia è il nostro Mondo, di chi vi è nato e di quanti hanno scelto di vivere qui, di coloro che vi sognano e lavorano, lottando e guardando al domani. Senza paura perché hanno superato qualsiasi paura cadendo e rialzandosi ogni giorno.

 

3-Venezia è Accogliente, lo è sempre stata e vogliamo continui a esserlo: una terra di opportunità dove non si guarda da dove si viene ma cosa si vuole realizzare, perché l’avvenire sarà migliore del presente.

 

4-Venezia Aiuta, …Leggi tutto

Guerra e Pace, oggi

 

Il 19 ottobre scorso, parlando all’Ateneo Veneto del mio ultimo lavoro, Venezia alla conquista di un impero-Costantinopoli 1202-04, ho fatto un’osservazione sul cui contenuto vorrei ora tornare: «Venezia nella sua millenaria storia è stata più in guerra che in pace.»

Si tratta di un banale dato empirico. Per verificarlo è sufficiente “contare” il numero di anni in cui la repubblica Serenissima è stata impegnata in qualche conflitto e compararlo con i periodi di pace. Il risultato è quello accennato e non per una stretta incollatura ma per diverse lunghezze. Al punto che qualche anno fa scrivevo in un’altra pubblicazione, Venezia in Guerra (2005-07-11), una frase che mi viene ancora rimproverata da …Leggi tutto

Cos’è Venezia?

Il Porto: due passi nella Storia.
Ogni volta che ci si confronta con le realtà complesse chiamate città bisognerebbe chiedersi: qual è la loro natura? Questa, infatti, dipende dalla collocazione geografica, quindi da dove si trovano; dalla superficie che occupano, cioè dal terreno su cui sorgono; dal carattere degli abitanti, prodotto di luogo, valori ed esperienze. Riassumendo il tutto, dalla loro Storia.
Qual è la natura di Venezia? La risposta è secca: porto. Il quale non è una semplice attività economica tra le tante, neppure solo la principale, ma rappresenta l’anima della città, la sua identità. Ce lo dice la Storia.
Il Mito racconta di una Venezia sorta un po’ alla volta come …Leggi tutto

Nordest il sorpasso

Lo so, quando gli storici parlano di geopolitica in tanti storcono la bocca: che vorranno mai questi strani amanti di formule astruse? In realtà, cercano solo di condensare in una parola un concetto assai semplice e sotto molto versi banale. L’importanza decisiva della geografica nell’orientare le scelte politiche. Vale pure per quelle economiche.

Vediamolo nel concreto. Corriere della Sera di lunedì 14 maggio 2018: «La corsia di sorpasso, il motore del paese si è spostato verso Nordest. Porti e autostrade registrano passaggi record di merci e automezzi, il Pil cresce in misura più marcata, anche i “vecchi” distretti brillano: benvenuti nel nuovo triangolo industriale.»

Le cifre parlano da sole e sono eloquenti. …Leggi tutto

Italia 4 marzo 2016-Lepanto 7 ottobre 1571

Qualcuno storcerà la bocca: cos’avranno mai in comune le elezioni appena svoltesi nel Bel Paese e la «più grande battaglia navale del Rinascimento»?

Nelle acque greche all’imboccatura del Golfo di Patrasso quel giorno di ottobre le squadre riunite della Lega Santa, a grande maggioranza veneziana, inflisse una dura sconfitta alla flotta ottomana. Ancora oggi in molti ricordano l’evento, celebrandolo quale lo scontro decisivo che fermò l’avanzata turca in Europa.

Quindi, Lepanto fu una «vittoria decisiva» per tutti costoro. Peccato che i turchi, nel 1573, imposero a Venezia una pace umiliante con la quale si presero tutto ciò che all’inizio della guerra avevano intenzione di conquistare. Inoltre, la loro avanzata in Europa continuò …Leggi tutto