Cosa cambierà con Trump presidente?
Niente. Lo so, la maggior parte di chi legge resterà sconcertata, ma io non devo solleticare il consenso: sono uno storico, non un politico e neppure un venditore di idee preconfezionate. Per cui ripeto e sottolineo, il cambio di amministrazione negli Stati Uniti non comporterà proprio nessun cambiamento negli indirizzi di fondo della strategia americana nel Mondo. E questo per un motivo banale e allo stesso tempo complesso. Anche negli USA, a governare davvero non sono i presidenti, che si succedono ogni quattro anni con sempre più roboanti promesse, bensì gli interessi reali, i quali sì sono permanenti e ben delineati. Gli storici e gli analisti geopolitici, sette che si …Leggi tutto
Occidente filo-israeliano: perché?
«Ho appena fondato lo Stato ebraico. Se lo dicessi oggi a voce alta, susciterei una risata generale. Forse però tra cinque anni o tra cinquanta tutti lo ricorderanno.»[1]
Theodor Herzl è con Max Nordau uno dei principali padri ideali del sionismo e il fondatore, durante il Primo Congresso Sionista tenuto a Basilea tra il 20 e il 31 agosto 1897, del Movimento Sionista. Nel 1896 aveva pubblicato Der Judenstaat un piccolo libro dal grande avvenire, perché inseriva nel dibattito politico la necessità di uno stato nazionale ebraico, questione mai più posta dall’8 agosto dell’anno 70, quando Tito Flavio Vespasiano mise fine alla resistenza del Tempio di Gerusalemme. Da allora, diaspora, cioè …Leggi tutto
Giovani e Res Pubblica: due mondi apparentemente agli antipodi di Fosca Moro
I giovani sono sempre più sfiduciati dalla politica, che vedono come un’entità astratta e lontana dalla realtà. Quest’ultima tende a giudicare le nuove generazioni come composte da facinorosi, viziati e schiavi della tecnologia grazie alla quale non fanno più alcuna fatica. Tuttavia nei recenti appuntamenti elettorali sono stati i candidati anagraficamente più giovani a fare la differenza, tramite le loro proposte, e ad attirare pertanto un grande consenso: basti pensare al sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, e ai candidati alle Elezioni Europee, Carlo Pasqualetto e Valeria Mantovan. Eppure questo non è sufficiente per convincere l’attuale classe dirigente del fatto che abbiamo dei giovani brillanti, in grado di cambiare la scena …Leggi tutto
Il Rapporto Draghi: l’ultima spiaggia?
Se n’è parlato tanto. Lo si è aspettato a lungo. Poi, quando finalmente è stato illustrato da Mario Draghi ed è diventato di pubblico dominio se ne sono potuti verificare i contenuti. Risultato? Qualche articolo di giornale, una manciata di commenti su televisioni e social e tutto è finito lì. Come mai? Visto che è disponibile in Rete gratuitamente e senza alcun problema vale la pena leggerlo. Darò per scontato che chi si avvicina a questo articolo l’abbia fatto o la farà, perché niente può sostituire l’esperienza diretta e personale del documento. Dunque, l’invito è: dategli un’occhiata.
Non c’è dubbio, a prima vista si resta delusi. Si potrebbe dire che la …Leggi tutto
Imprenditore Vs. Politico, Il grande equivoco
Nel paese dei Guelfi e dei Ghibellini, dei Bianchi e dei Neri, in cui la norma è schierarsi senza sfumature o pro o contro, una disputa di lunga durata contrappone sostenitori e detrattori dell’impresa privata. La quale dai primi viene vista come motore di base dell’economia e, di conseguenza, quale unica creatrice e distributrice di ricchezza, fattore chiave di ogni progresso sociale. Secondo tale approccio, l’imprenditore è il vero protagonista delle trasformazioni e il politico deve limitarsi a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il dispiegarsi dell’energia produttiva. I celeberrimi «lacci&lacciuoli». Dall’altra parte, i detrattori ricordano che la generazione di ricchezza avviene inseguendo l’interesse privato dell’imprenditore, maggiore beneficiario della sua …Leggi tutto
Venezia Futura, Ipotesi per un progetto di città
Premessa necessaria, anche se forse inutile per quanti mi seguono: per me Venezia è già Futuro, perché per storia, civiltà, potenzialità rappresenta il miglior laboratorio presente di quanto sarà domani. Infatti è bella, sostenibile, inclusiva, Porta sul Mondo e Ponte tra Mondi. Ha quindi tutte le caratteristiche necessarie a incarnare il modello di spazio sociale ideale. Se questo oggi non accade è perché potenzialità ed energie sono imprigionate. La Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, però, rappresenta l’occasione irrinunciabile per liberarle.
Chiarisco ancora una volta che per Venezia intendo come minimo l’intera dimensione dell’attuale Città Metropolitana, ma tendenzialmente quello che secondo una certa interpretazione viene indicato quale “bacino scolante”: in Laguna, ovviamente. Ciò significa …Leggi tutto
440 milioni di liberaldemocratici
440 milioni di liberaldemocratici
Tanti? Certamente, visto che rappresentano l’intero corpo elettorale dell’Unione Europea (attuale). Il fatto è che sono pure inconsapevoli. Cioè, sono liberaldemocratici senza saperlo. Il che è abbastanza sorprendente. Si tratta della base di partenza dell’ultimo editoriale del direttore di Luminosi Giorni, Carlo Rubini. Secondo cui quello liberal-democratico rappresenta “il” pensiero politico per eccellenza che tutto finisce per riassumere e sintetizzare. Quindi, sostanzialmente, unico. Si potrebbe parlare di un trionfo a posteriori del Teorema Fukuyama.
Ho già avuto occasione di parlare di questo politologo, autore nel 1992del celebre La fine della storia e l’ultimo uomo. Per il pensatore americano di origine giapponese, liberal-democrazia, capitalismo di mercato e stile di …Leggi tutto
IL SOGNO EVAPORATO: LA SCONFITTA DEI «MIGLIORI»
E così non ce l’hanno fatta: sia Stati Uniti d’Europa che Azione sono rimasti al di sotto della soglia del 4%, quindi non hanno eletto nessuno al Parlamento di Strasburgo. Sconfitta? Direi disfatta. Perché si chiamano così i cattivi risultati quando sono catastrofici e figli dei propri errori: non rappresentano soltanto delle «lezioni di vita», come preteso da qualcuno, ma la fine di un percorso. Chi ha guidato le due liste alla batosta, in base ai punti fermi del pensiero riformista, dovrebbe trarne le conclusioni e andare a casa. Ovviamente non accadrà, perché in questo paese i politici che lasciano per sconfitta alle urne si contano sulle dita di una …Leggi tutto
Geopolitica Vs. Economia
Ammettiamolo, in fondo al nostro cervello siamo tutti un po’ marxisti. Ogni volta che succede qualcosa in giro per il Mondo pensiamo che a tirare le fila siano grandi e oscuri interessi economico/finanziari. Quindi, per risolvere eventuali crisi, niente di meglio e comunque più efficace che colpirli. La Russia invade l’Ucraina? La ragione sono le Terre Rare del Donbass, il grano delle Pianure e via dicendo. Noi smettiamo di comprare gas, petrolio e qualsiasi altra cosa da Putin, in più gli blocchiamo il sistema internazionale di pagamenti Swift, a stretto controllo americano, e lo mettiamo in ginocchio. Così sarà costretto a tornare indietro. O a trattare. Facile. In fondo, basta …Leggi tutto
L’irrilevanza del Capo
Cronache internazionali e dibattito politico interno si concentrano in maniera uniforme su azioni e parole di singoli elevati a indiscussi protagonisti: sembra che nel Mondo nulla avvenga o si possa muovere se non ci sia all’origine la scelta di qualcuno. Una prospettiva che è facile far risalire alla matrice culturale greco-romana, comune all’intero Occidente, con il suo culto dell’Eroe. I cui prototipi sono Eracle/Ercole, i grandi personaggi dell’epica omerica e virgiliana, infine Alessandro Magno e Giulio Cesare. Modelli indiscutibili, del resto, anche se i primi si pongono sul piano del Mito; il Macedone è a cavallo tra questo e la realtà; solo Cesare, a ben vedere, è rimasto ancorato soltanto …Leggi tutto