E così non ce l’hanno fatta: sia Stati Uniti d’Europa che Azione sono rimasti al di sotto della soglia del 4%, quindi non hanno eletto nessuno al Parlamento di Strasburgo. Sconfitta? Direi disfatta. Perché si chiamano così i cattivi risultati quando sono catastrofici e figli dei propri errori: non rappresentano soltanto delle «lezioni di vita», come preteso da qualcuno, ma la fine di un percorso. Chi ha guidato le due liste alla batosta, in base ai punti fermi del pensiero riformista, dovrebbe trarne le conclusioni e andare a casa. Ovviamente non accadrà, perché in questo paese i politici che lasciano per sconfitta alle urne si contano sulle dita di una mano. Forse neanche su queste.
Dove sono le «praterie» tra Destra e Sinistra su cui l’ipotetico «SuperCentro» avrebbe dovuto pascolare, scardinando il bipolarismo tradizionale italiano? Non esistono. Sarebbe il caso di prenderne atto. Si tratta di alchimie partorite durante sogni notturni di chi si ostina a considerarsi il «migliore». I migliori, cioè quanti credono di esserlo, nel nostro paese, forse ovunque ma limitiamoci, sono storicamente destinati a cadere. È sempre stato così. È una costante di lungo periodo. Anche perché, scorrendo le liste tanto di Stati Uniti d’Europa che di Azione di «migliori» non v’è traccia, mentre abbondano i riciclati di ogni provenienza.
Gli elettori non sono degli sciocchi, altra costante dimenticata dai dirigenti «migliori», e non sono loro a dover «capire» il sofisticato messaggio che viene loro generosamente offerto: premiano chi si fa comprendere e abbia una storia. Destra e Sinistra in Italia ce l’hanno a prescindere, il cosiddetto Centro no. Si è sempre caratterizzato per esiguità numerica e spaventosa litigiosità dei suoi rappresentanti, del tutto incuranti del fatto che le loro beghe interne non interessano per niente a chi poi voterà. Così è morto il Partito d’Azione nel dopoguerra, per questo non sono mai riusciti a decollare i liberal-democratici o liberal-socialisti pure tanto di frequente presenti. Qualcuno si è mai chiesto come mai?
Già, perché l’analisi si ferma sempre all’affermazione che «l’elettore non capisce, forse-chissà, dobbiamo spiegarci meglio.» Poi, magari l’elettore in questione ha pure partecipato a qualche evento della campagna ed è semplicemente inorridito: e questi sarebbero i «migliori»? Così gli Italiani hanno concentrato la loro attenzione sulle due Donne della politica. Le quali hanno di sicuro dei difetti, molti, ma anche qualche pregio che sarebbe il caso i «maschi migliori» imparassero a imitare. Meloni e Schlein incarnano Destra e Sinistra, soprattutto sono «vive», molto più di un Centro che non è mai cresciuto anche perché soffocato in culla per motivi esclusivamente personali.
Perfino Forza Italia, di cui molti si aspettavano la scomparsa a partire da quanti l’hanno abbandonata cercando rifugio un po’ ovunque, ne ha tratto vantaggio: perché si è scelta un segretario pacioso e per niente arrogante, che veicola un messaggio tranquillizzante di serena continuità. Con l’inarrestabile declino della Lega, mi chiedo quanto impiegheranno i militanti del Carroccio a buttare giù il “cane pazzo” Salvini e a sostituirlo per esempio con Zaia o Giorgetti, le praterie si sono aperte davanti ai soli eredi di Berlusconi. I quali, però, sia chiaro, potranno andare solo poco più in là di quanto raggiunto finora: in Italia il Centro non c’è, l’elettore per lo più vota a Destra o a Sinistra, dividendosi in due parti all’incirca equivalenti. Per questo il Centro residuale, così poco significativo in termini di voti, acquista invece un esagerato peso politico al momento delle scelte. Da solo è in grado di far vincere o l’una o l’altra ala della politica. Tanto da costringere Destra e Sinistra a definirsi, pur di catturarlo in qualche modo, Centro-Destra e Centro-Sinistra.
E i Pentastellati? C’è poco da dire, per un qualche motivo che mi sfugge, la vera mente era Gianroberto Casaleggio. Hanno vissuto il loro momento, adesso vanno a esaurimento. Visto i danni che pure sono riusciti a produrre, direi che è ora e tempo. Nessuno li rimpiangerà. Schlein meno di tutti.