Dieci passi per la Rivoluzione Democratica
Non è un numero a caso, si tratta di un Decalogo a beneficio di quanti si preoccupano della nebbia cognitiva in cui si muovono i cittadini inconsapevoli, i quali finiscono per continuare a scegliere politici e amministratori approssimativi con l’unica motivazione che rappresentano il “nuovo”: rispetto a quanti li hanno preceduti. Gli ultimi trent’anni della Storia d’Italia sono stati caratterizzati dal periodico riapparire del “nuovo”: da Berlusconi a Salvini, passando per Grillo e approdando ora a Schlein. La sola certezza dei cittadini-elettori era la spasmodica ricerca della personalità-della-provvidenza la quale, come ogni capo carismatico che si rispetti, con il suo semplice apparire avrebbe dovuto essere in grado di rovesciare la …Leggi tutto
Modernità
Nell’uso odierno, è termine di metà Ottocento, coniato dal saggista, critico d’arte e poeta decadente francese Charles Baudelaire. Il quale intendeva sottolineare il rapporto liquido del singolo con la dimensione della metropoli: uno spazio fisico creato dagli sviluppi della Prima Rivoluzione Industriale. Baudelaire lo utilizza per assegnare un nuovo compito all’artista, il quale deve ora indagare e interpretare i mille rivoli dell’esperienza umana nella nuova dimensione. Fisica, intellettuale e morale. Per riuscirci deve liberarsi da ogni preconcetto formale e cercare, invece, di percorrere strade inusuali: le sole capaci di rispondere alle domande poste dal mutamento della realtà.
Le Scienze Sociali si appropriarono presto di termine e concetto. In particolare, ponendo l’accento …Leggi tutto