E adesso?

Il referendum sulla separazione del Comune di Venezia in due realtà distinte, Acqua e Terra, è alle spalle. L’esito, imprevisto nelle proporzioni, dovrebbe porre fine per un po’ a un dibattito che si trascina, sempre più stancamente, da quarant’anni. Già, perché tra la prima e l’ultima delle cinque consultazioni in materia, 1979 e 2019, sono intercorsi esattamente quattro decenni. Anche per le nostre abitudini, un arco di tempo adeguato a pronunciare l’unica parola sensata: basta.

Archiviate le opposte polemiche, vediamo di tornare ai problemi veri. Perché, questi sono tutti sul tappeto e nessuna alchimia di natura amministrativa li può risolvere con un colpo di bacchetta magica. Opportunità negata anche alle elezioni …Leggi tutto

Dicembre: Sì o No?

 

Chi mi conosce sa come la penso. Mai avuto dubbi in materia. Sono da sempre per l’unione tra Venezia e Mestre. Posso solo aggiungere che sarei anche favorevole alla creazione di un’unica realtà amministrativa “metropolitana”, il cui spazio coincida con il cosiddetto Bacino Scolante: quindi comprenda pure Padova e Treviso. Magari estendendosi lungo la costa, dall’Adige al Piave. Se non al Tagliamento. Questo per la natura dei problemi, che richiedono un tale approccio dimensionale. Come minimo.

Non vi annoierò, però, con le motivazioni a favore del No o dell’astensione, siamo come al Senato valgono entrambe le opzioni, e voglio mettermi nei panni dei sostenitori del Sì alla separazione in due comuni …Leggi tutto

Tutto ciò che serve

Ventisei luglio 2012, Londra, «Whatever it takes»: tutto ciò che serve. Lo pronuncia il presidente di allora della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, a Londra. Bastò. A evitare il tracollo della Grecia e a salvare l’euro, vale a dire a garantire il presente e il futuro dell’intera Europa. La dimostrazione che per imprimere la giusta direzione alle cose a volte sono sufficienti un pugno di parole e la credibilità di chi le pronuncia. La quale si nutre sì del passato, ma soprattutto della coerenza delle azioni successive. Perché davvero da quel momento la BCE ha fatto tutto ciò che serviva. Missione compiuta.

Tredici novembre 2019, Venezia. Città allagata e in balia …Leggi tutto

la costruzione delle fake-news

 

L’argomento è cruciale, oggi. Districarsi tra vera informazione e “balle spaziali” è davvero difficile. Un aiuto, però, potrebbe venire dagli storici, abituati da sempre a muoversi sul terreno minato delle testimonianze costruite per soddisfare esigenze di propaganda. A volte, l’assemblaggio fatto è così brutale da svelare subito la sua natura; delle altre, però, è più complicato. Vediamo un perfetto caso del secondo tipo.

Il 12 luglio 1470 le forze d’assalto ottomane penetrano nella città di Negroponte, la Calcide degli antichi sull’isola da noi chiamata Eubea, e a mezzogiorno ne completano la conquista nonostante l’accanita resistenza opposta dalla fanteria professionale italiana del presidio e dagli stessi abitanti greci. Seguono saccheggio e violenze …Leggi tutto

La classe di Agosto di Adriano Ossola, LEG editore Gorizia, 2018

Un romanzo. Una volta ero lettore accanito di narrativa, ma negli ultimi anni ho diradato parecchio la mia frequentazione del genere. Ho patito troppe delusioni appena varcata la soglia della prima pagina. Vicende inverosimili, personaggi sconclusionati, finali affidati ai miracoli di un’invenzione che deve tutto risolvere con un colpo di bacchetta magica: perché l’autrice/ore si è persa/o nelle paludi di un’invenzione improbabile. Tra tutti, i peggiori sono i cosiddetti “romanzi storici”, dove di storico c’è solo il titolo. Poi abbiamo fantasy, gialli e noir con pretese di spiegare l’anima del Mondo e i segreti della realtà quotidiana attraverso vicende e caratteri evanescenti come l’atmosfera in cui galleggiano. Infine memoir in …Leggi tutto

Il liberalismo è morto, viva il populismo nazionale!

Lo ha detto lo Zar di tutte le Russie del Terzo Millennio, Vladimir Vladimirovič Putin, cioè l’ex-funzionario del KGB sovietico che ha sfruttato con infinita abilità quanto appreso alla Lubjanka e dintorni prima per conquistare il potere e poi per mantenerlo. Con ogni mezzo. A partire dall’eliminazione degli avversari. Delle libere elezioni. Di ogni maledetto feticcio democratico così inadatto alle abissali profondità dell’autentica anima russa: vogliamo non credergli?

Con la franchezza di chi è abituato a non pagare mai dazio per quel che dice e, peggio, che fa, Putin ha dato fiato a una corrente di pensiero oggi in grande spolvero in tutto il mondo. Dalla Polonia all’Ungheria, dalla Cina al …Leggi tutto

Una donna per amico

Parliamo un po’di Venezia. Sarà che la MSC Opera con la fiancata sulla banchina della Marittima, e per fortuna è andata così, mi ha ricordato le conseguenze di non decidere mai nulla. Di rinviare. Sempre. Qualunque scelta, in ogni ambito. Parliamo un po’ di Venezia.

Da un lato mi dispiace, perché lo so, mi farò altri nemici e in verità ne avrei già abbastanza. Pazienza, studiando ho ben capito dove portino le promesse non mantenute e l’attitudine a rimandare: sono le principali cause della morte di Venezia repubblica nel 1797.

Una breve divagazione: un lettore mi ha fatto notare che, cambiando date e protagonisti, il libro “Venezia contro Napoleone” uscito in marzo …Leggi tutto

Europa, Europa, Viaggio di un’idea

 

Si parla molto di Europa, quindi può risultare utile un piccolo viaggio alla ricerca delle origini di questa singolare “idea”: perché l’Europa non è stata l’invenzione estemporanea di alcuni sognatori del Vecchio Continente uscito distrutto dalla Seconda Guerra Mondiale, ma ha radici profonde nel tempo.

Al pari di buona parte del bagaglio culturale, per l’appunto, “europeo” anche qui dobbiamo scomodare gli Antichi Greci. È il poeta Esiodo nel VII sec. a. C., o prima dell’Era Comune come si preferisce oggi, nella Teogonia a dare il via all’uso dei due nomi, Europa e Asia: siamo nel campo del Mito, però, e non hanno ancora alcun riferimento geografico. In questo senso, invece, pare …Leggi tutto

Arancia Meccanica 2019

Alex Delarge è qui: tra Venezia e Mestre più che mai Unica Grande Città. Lui e i suoi Drughi si ritrovano nei campi più affollati della Città Antica sull’Acqua. Oppure nelle nuove isole pedonali, che dovevano cambiare volto e fruizione della Città Nuova di Terraferma. Non ha molta importanza. Alex e i Drughi si muovono veloci, usano il tram, salgono su bus e vaporetti, sempre senza pagare il biglietto è ovvio, si spostano a loro agio tra strade e calli, indifferentemente.

Hanno i loro fornitori di “lattepiù”, il magnifico energetico addizionato con sostanze varie in grado di fornire la spinta a portare a compimento le grandi imprese in programma. Quali, mi …Leggi tutto

Il Vero e il Falso nell’Era 4.0

«Non mi sono mai spaventato di ricercare il perché del perché; a me infatti non interessa scrivere qualcosa che si presenti bene. Cerco per me e per gli altri verità certe e lezioni utili. Questo mi porta dentro a un complesso di analisi e di verifiche che interessano soltanto se si cerca lo sviluppo della verità interna e non l’impressione generale esterna del fenomeno.»[1]

 

Che dire, c’è da restare stupiti di fronte all’attualità dell’osservazione. Il nostro autore la scrive nel 1829 in una lettera a un amico. È il suo autentico modo d’essere. Infatti, assorbito da una minuziosa opera di ricerca, finirà per non pubblicare quasi nulla in vita: sarà la …Leggi tutto